L’Asian handicap, scopriamolo insieme
Se pensiamo alle centinaia di giocate che i bookmaker ci offrono ogni giorno e da anni, c’è davvero l’imbarazzo della scelta ed è un vero peccato puntare e divertirsi usando sempre le stesse modalità o quote. Abbiamo visto nel precedente articolo cos’è l’handicap, cosa comporta in una giocata e quanto può incidere su una vincita potenziale. Abbiamo visto anche alcuni esempi per capirci qualcosa di più e abbiamo visto che fondamentalmente l’handicap nasce per regalare un brivido in più allo scommettitore su una scommessa ritenuta molto semplice per renderla più avvincente.
Ma l’handicap nasce anche per rendere una scommessa già difficile ancora più avvincente, come abbiamo visto nel caso in cui puntassimo la vittoria con handicap sulla squadra pronosticata come la più debole. Fra i tanti tipi di handicap, troviamo anche quello asiatico, che affascina e non poco e con la nostra redazione vogliamo andare a vedere cosa offre questa giocata e in cosa si differenzia dall’handicap “tradizionale”.
Handicap asiatico: le differenze e le possibilità
Questo tipo di handicap è sempre più popolare ed apprezzato anche in Europa ed in particolare in Italia. Innanzitutto diciamo che questo tipo di handicap fa scomparire del tutto la possibilità di un pareggio all’interno di un match, quindi è giù una grossa novità per ciò che riguarda le scommesse tradizionali e quindi da un certo punto di vista aumenta le possibilità di vincita da parte dello scommettitore. Lo dice già il nome stesso che questo handicap ha origini asiatiche, il nome originale è “hang cheng bet” ed è stato coniato da Joe Saumarez verso la fine degli anni ‘90 e ad inizio degli anni 2000 ha cominciato a diffondersi in tutto il mondo.
La comprensione dell’handicap asiatico non è semplicissima e prevede comunque già delle basi per ciò che concerne le scommesse. Vogliamo, quindi fornire una mini guida per far capire al meglio di cosa si tratta e in cosa si differenzia dall’handicap tradizionale. Innanzitutto lo scopo dell’handicap asiatico è lo stesso del tradizionale, cioè assegnare un vantaggio o uno svantaggio ad una delle due squadre quindi l’approccio deve essere fatto ragionando sui goal o punti di scarto. Esistono tre tipi fondamentali di handicap asiatico e questi sono: interi, metà e un quarto di goal. Spieghiamoli nello specifico.
Handicap a goal intero:
Vengono normalmente rappresentati con +1, +3,, +5, – 2 etc. Ciò sta a significare che la nostra scommessa verrebbe rimborsata in caso non dovesse risultare vincente. Se puntiamo sulla vittoria di una squadra che viene indicata con handicap -2 e questa squadravincesse la partita per 4-2, quindi con uno scarto di due goal, il risultato finale sarebbe
considerato pareggio e saremmo rimborsati, ma se la squadra dovesse vincere per 5-2, allora avremmo vinto.
Handicap a mezzo goal:
Troveremo questi handicap asiatici a mezzi goal rappresentati con queste diciture numeriche: – 0.5, +1.5, +2.5 e via dicendo, ciò sta a significare cosa? Significa che ci sono solo due risultati possibili per la scommessa, cioè si fa molto affidamento sulla giocata under/over, ad esempio puntiamo sulla Juventus handicap -2,5, ciò sta a significare che Ronaldo e compagni dovranno vincere con 3 goal di scarto.
Handicap a quarti di goal:
Vengono rappresentati in questo modo: +1.25, -2.25, +1.75 etc. Questo è leggermente più complesso, proviamo a spiegarlo con un esempio: si gioca Manchester United – Everton, puntiamo sul Manchester Utd. handicap -1.25, ciò significa che o vinciamo tutto se i Red Devils vincono con 2 o più reti di scarto, ma prendiamo la metà della puntata che abbiamo effettuato se il match termina con la vittoria del Manchester di un solo goal di scarto, poiché considerato pareggio.
Ovvio che questo tipo di handicap rende tutte le scommesse più avvincenti e aumenta potenzialmente le nostre vincite al massimo, ma è molto importante prendere confidenza con questa tipologia per evitare di avere brutte sorprese o di non comprendere perché abbiamo perso una scommessa.